Fonte: Potterpedia |
Fonte:https://static.wikia.nocookie.net/harrypotter/images/5/57/The_Horcruxex.png/revision/latest/scale-to-width-down/350?cb=20161126081048 |
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Questo ultimo passo riguarderà la sintesi di un viaggio fatto attraverso la scienza, la filosofia e la cultura che ruotano attorno a uno strumento che oggi non è più utilizzato ma che ha avuto un forte impatto sia sulla cultura che sull'ambito scientifico che lo riguarda: l'astrolabio.
Astrolabio persiano del XVIII secolo. Museo Whipple di storia della scienza, Cambridge. Fonte: Wikipedia |
Il primo passo per iniziare a conoscere lo strumento è stato quello di capire e analizzare l'origine e il significato del nome. Ho scoperto che l'origine del nome è legata alla sua stessa funzione, cioè "prendere le stelle". Tale significato ovviamente non è letterale, ma si riferisce al fatto di riuscire a catturare il movimento e la posizione degli astri. È uno strumento che ha avuto un grande impatto scientifico ma allo stesso tempo anche culturale. Nella ricerca sono riuscito a trovare tantissime immagini in cui l'astrolabio è presente nell'arte, divenendo strumento associato a figure importanti rappresentate in numerosi quadri.
Grazie a un glossario ho potuto approfondire la conoscenza dell'astrolabio facendo una ricerca un po' più dettagliata sulle parti che lo compongono. Non è uno strumento costituito da tantissimi pezzi infatti se si va a vedere la sua anatomia, grazie a una vista esplosa si può notare che è composto da più parti sovrapposte che, montate insieme, rendono lo strumento abbastanza compatto e maneggevole. Anche il suo utilizzo non è particolarmente difficile, tuttavia si deve avere un minimo di conoscenza matematica e astronomica per poter sfruttare tutti i tipi di misurazione che si possono effettuare: dalla determinazione della posizione degli astri all'ora del giorno. Per capirne il principio fisico che sta alla base della sua costruzione e del suo utilizzo, invece, è richiesta una conoscenza un po' più approfondita della matematica e della geometria.
Una cosa che è sempre stata caratteristica fissa dell'astrolabio riguarda i materiali impiegati per la sua costruzione, per lo più bronzo e ottone. Ho potuto anche analizzare in modo più dettagliato la chimica di questi materiali e quali processi di deterioramento sono associati ad essi. È stato interessante vedere come l'astrolabio sia sempre stato realizzato in questo modo a partire dal periodo che riguarda i suoi inventori fino a costruttori più "recenti". Ciò che è cambiato nel corso dei secoli infatti è stato l'impiego e le migliore apportate secondo l'esigenza e l'utilizzo che se ne doveva fare. Per l'aspetto tecnico inoltre è stato possibile trovare due brevetti.
Oltre agli aspetti più scientifici di cui si è discusso sopra, è stato interessante approfondire gli aspetti culturali e antropologici dell'astrolabio. Innanzitutto, uno degli aspetti più evidenti dell'influenza che questo strumento ha avuto nella cultura (oltre all'arte come accennato in precedenza), è sicuramente l'utilizzo dell'astrolabio come simbolo e come marchio. La distinzione tra questi due concetti è che il simbolo è una rappresentazione dello strumento mentre il marchio ne utilizza il concetto nella sua reale funzione. Una grande importanza ce l'hanno anche i francobolli, che possono essere importanti strumenti per la ricostruzione della storia e sicuramente i libri che parlano dello strumento.
Per quanto riguarda l'aspetto più antropologico, il mito, mi sento di dire che non c'è un mito legato specificatamente all'astrolabio, tuttavia ho potuto leggere e trovare dei miti associati all'astronomia dell'astrolabio. Anche la cultura cinematografica e nei fumetti (come la Marvel Comics) è presente questo strumento, ciò fa capire l'importanza che ha avuto nella cultura umana oltre che scientifica. Anche i numeri fanno parte dell'aspetto culturale e non solo scientifico, infatti ho potuto trovare alcuni riferimenti alla smorfia napoletana, alla numerologia caldeo e pitagorica. È stato possibile creare anche un abbecedario in cui ogni lettera dell'alfabeto vede collegato ad essa qualcosa legato all'astrolabio. Legato alle parole, inoltre, grazie al sito Ngram Viewer di Google è stato possibile vedere come la parola "astrolabio" e altre parole legate allo strumento siano variate nel tempo.
Uno step successivo è stato quello di cercare una pubblicità, cosa che purtroppo non ho trovato, anche perché lo strumento è stato di uso medievale e al tempo non esistevano pubblicità. Tuttavia ho voluto dare una mia interpretazione, evidenziando le caratteristiche che una pubblicità avrebbe avuto per sponsorizzare uno strumento di questo tipo.
Per concludere una tassonomia propone una classificazione dello strumento dal punto di vista funzionale, mentre una mappa concettuale mette in evidenza un collegamento di tipo "neuronale" tra alcuni concetti che ruotano intorno all'astrolabio, ciò fa capire come concetti apparentemente diversi tra loro possono comunque essere collegati da una rete.
Questo è stato il mio percorso di ricerca e approfondimento di uno strumento che ormai non è più utilizzato ma che per diversi secoli è stato al centro dell'esplorazione e dell'osservazione astronomica. Oggi viene esposto nei musei come pietra miliare dello sviluppo tecnologico e rimane uno strumento affascinante e misterioso.
Buon viaggio nel mio blog!
L'astrolabio è uno strumento che non ha a che fare direttamente con la chimica. Tuttavia è interessante dare qualche cenno sulla chimica dei materiali, prevalentemente metallici, e un fenomeno chimico legato ad essi: la corrosione. Nonostante fossero materiali con un'alta resistenza alla corrosione, questo fenomeno si può manifestare col passare del tempo e avere un'entità diversa in base alla conservazione e alla cura che si ha dello strumento.
Tendenzialmente lo strumento veniva realizzato in bronzo o in ottone che sono entrambe leghe di Rame (Cu).
Il bronzo è una lega di Rame (Cu) e Stagno (Sn). Il Rame ha come numero atomico 29 mentre lo Stagno 50. Il Bronzo è composto principalmente di rame e viene arricchito con lo stagno (fino all'8-9%) che resiste molto al processo di ossidazione. Le caratteristiche di questi metalli conferiscono una buona resistenza, leggerezza e resistenza alla corrosione. Veniva utilizzato per la realizzazione di corazze, armi e statuette, soprattutto per la facilità della lavorazione.
L'ottone è una lega formata da rame (Cu) e zinco (Zn), simile all'oricalco. Si distingue tra ottoni binari, costituiti da rame e zinco, ottoni ternari in cui è presente un terzo elemento chimico caratterizzante la lega e ottoni quaternari in cui sono presenti altri elementi chimici. Considerando gli ottoni ternari, si parla di fase α quando il contenuto di zinco è inferiore al 36% circa; la struttura cristallina della lega è quella cubica a facce centrate.
La corrosione è un fenomeno di natura elettrochimica che determina una interazione chimico-fisica del materiale metallico con l'ambiente che lo circonda. È un processo naturale e irreversibile di consumazione lenta e continua di un materiale, che fa conseguire il peggioramento delle caratteristiche o proprietà fisiche del materiale.
La corrosione è provocata dallo svolgersi di una reazione di ossidazione, che ha luogo all'anodo della cella che rappresenta il sistema corrosionistico, mentre al catodo ha luogo una reazione di riduzione. In tutti i processi corrosivi, oltre a una semireazione di ossidazione del materiale metallico, ha luogo una semireazione di riduzione. La specie chimica coinvolta nella semireazione di ossidazione è principalmente il metallo, mentre le specie chimiche coinvolte nella semireazione di riduzione dipendono dall'ambiente di reazione.
La semireazione di ossidazione può essere schematizzata nel modo seguente:
M → Mz+ + z e-
In cui z è la carica dello ione metallico (Mz+) che si forma in seguito all'ossidazione del metallo M, allontanando z elettroni (e-).
Fonte dell'immagine:https://onlinelibrary.wiley.com/doi/full/10.1111/1095-9270.12353
Con l'ausilio di uno strumento offerto da Google, Books Ngram Viewer, è possibile vedere come, dal 1800 ad oggi, la frequenza delle parole correlate all'astrolabio sia variata.
Selezionando alcune parole associate allo strumento si può notare che: la parola Navigazione ha avuto rispetto alle altre parole un utilizzo maggiore, con dei picchi intorno al 1820,1860,1890 e 1920 per poi andare sempre più a diminuire. Alcune di queste date corrispondono ad eventi storici che riguardano la corsa all'esplorazione e al colonialismo. Per quanto riguarda il nome proprio di Astrolabio non risulta particolarmente mutato dal 1800 a oggi, probabilmente perché è uno strumento che non è stato più utilizzato frequentemente dal XVII secolo. Anche la parola Alidada che è indicata dalla curva rossa è alla pari dell'Astrolabio. Per quanto riguarda le parole Latitudine e Astronomia, si può notare come abbiano avuto dei picchi più o meno negli stessi anni dell'800 per poi andare a scemare gradualmente.
L'astrolabio è uno strumento antico, non più utilizzato dal XVII secolo e sostituito dal moderno GPS, motivo per cui non esistono delle normative che regolino il suo utilizzo in quanto è uno strumento completamente appartenente al passato. Nonostante abbia dato la base su cui fondare gli strumenti odierni, non ci sono normative legate all'impiego di questo strumento. Si possono trovare tuttavia testi di letteratura scientifica antica che ne spiegano l'utilizzo, la funzione di ogni pezzo e il come devono essere costruiti.
Uno dei testi è il "Dell'uso et della fabbrica dell'astrolabio" In Firenze, Giunta, 1578, di Egnazio Danti, un matematico, astronomo, vescovo cattolico e cosmografo italiano.
Il testo si può trovare su in questo link.
Un altro testo che ne descrive le parti, sia dal punto di vista matematico che costruttivo e funzionale, è il libro di François Charette-Duval, Mathematical instrumentation in fourteenth-century Egypt and Syria, in cui si tratta dell'astrolabio nel secondo capitolo. Il testo si può trovare nel seguente link.
L'astrolabio, come già presentato nei precedenti post di questo blog, è uno strumento che veniva utilizzato fino agli inizi del XVII secolo per determinare la posizione degli astri o di oggetti o come orologio per la misurazione del tempo. Prima di proseguire la lettura delle istruzioni di utilizzo è consigliato dare una lettura veloce alle parti che compongono lo strumento in questo post.
Per quanto riguarda la misurazione dell'altezza di un astro si utilizza il dorso dell'astrolabio e l'alidada. Nel caso del Sole bisogna si porta l’astrolabio in posizione verticale, si ruota l’alidada in modo che l'ombra della pinnula forata presente all’estremità rivolta verso il Sole dell’alidada si proietti sulla sua controparte opposta. La luce che passa dal primo foro deve cadere esattamente nel foro della pinnula opposta che sta in ombra, quindi si legge l’altezza del Sole sulla scala graduata della madre.
Per misurare la longitudine del Sole occorre ruotare l’alidada in modo da allinearla con la data calendariale che si trova sul retro dell’astrolabio e leggere sulla scala zodiacale i gradi e il corrispondente segno zodiacale.
Fonte immagine: http://www.meteoweb.eu/2019/03/scoperto-astrolabio-antico-mondo-strumento-navigazione-guinness-primati/1238901/
La presenza della figura dell'astrolabio nei fumetti si può trovare in diverse occasioni. Tra le case editrici più note c'è la Marvel Comics che fa comparire lo strumento in uno dei suoi fumetti.
In rete è possibile trovare diverse aziende o brand che utilizzano il simbolo dell'astrolabio, ma nessuna di queste si riferisce minimamente al vero utilizzo dello strumento:
Tuttavia, quella che a parer mio si avvicina molto al suo significato e utilizzo è presente nella bandiera del Portogallo anche se è importantissimo sottolineare che questo non è il classico astrolabio, ma è la Sfera Armillare, conosciuta anche come astrolabio sferico. Ciò che ritengo importante è il concetto del perché questo astrolabio sferico si trovi sulla bandiera del Portogallo. Il simbolo è legato alla navigazione e questa, come noto, è una delle attività che hanno caratterizzato i portoghesi nella storia della colonizzazione, un vero e proprio marchio di fabbrica di questa popolazione.