martedì 27 ottobre 2020

#12 - Nel cinema


 Riferimenti dell'astrolabio nella cultura cinematografica può essere trovato, ad esempio, in un cortometraggio del 2010 in cui è presente il noto attore Sir Ben Kingsley. Il titolo è "1001 Inventions and the Library of Secrets" tradotto: "1001 Invenzioni e la biblioteca dei segreti". In questo cortometraggio vengono romanzati e raccontati diversi strumenti antichi, tra cui l'astrolabio. Qui sotto il video direttamente preso da youtube.


Un altro riferimento, anche se non riguarda precisamente l'astrolabio planisferico, può essere trovato nella sigla di apertura della celebre serie tv Game Of Thrones. Lo strumento che compare è la Sfera Armillare nota come "astrolabio sferico". Nel video si può vedere nei primissimi secondi di apertura, durante il video e come immagine di chiusura sul quale compare il nome della nota serie televisiva. Nel telefilm non vengono fatti riferimenti specifici a tale strumento. Tuttavia guardando il telefilm si può capire che è associato ad un luogo chiamato "Cittadella" ed è il luogo dove i giovani vengono istruiti per diventare "Maestri" ovvero persone che hanno tante conoscenze storiche e scientifiche. Quindi il significato della sfera armillare può essere associato alla storia, a ciò che si conosce e ad una costante ricerca di sapere e conoscenza.




Anche se non è propriamente cinematografico, è possibile trovare anche riferimenti all'astrolabio nel mondo della videoludica. Nel famoso videogioco Prince of Persia, è possibile trovare un livello chiamato "L'osservatorio" in cui è presente un gigantesco astrolabio (o meglio una sfera armillare) che è mobile e viene attivata svolgendo delle attività con il protagonista. È possibile vederlo nel seguente video.


sabato 24 ottobre 2020

#11 - I costruttori

La fabbricazione dell'astrolabio fu un'attività praticata prevalentemente da artigiani specializzati, che si fregiarono dell'appellativo di al-Asṭurlabī (che si traduce con "L'Astrolabista") e spesso si tramandarono il mestiere di padre in figlio; gli strumenti maggiormente apprezzati furono però quelli fabbricati dagli stessi astronomi. Si può dire quindi, che l'astrolabio era uno strumento che non era di facile costruzione e alla portata di tutti. Questo veniva spesso personalizzato con incisioni e al più impreziosito con dell'argento. Gli incisori mostrarono una particolare perizia nell'elaborazione dei diagrammi disegnati sulle lamine, ma anche e soprattutto nell'esecuzione delle iscrizioni e dei simboli astrologici che coprono le varie parti degli strumenti. Soprattutto i decoratori persiani svolgevano lavori abbellimento per tale strumento.

Alcuni costruttori più antichi 

La realizzazione di astrolabi, una branca della scienza applicata di grande rango, è stata praticata da molti, tra cui una donna di Aleppo (Siria),  Mariam "Al-Astrolabiya" Al-Ijliya (Al-'Ijliyah bint al- ' Ijli al-Asturlabi) , che seguiva la professione di suo padre ed era impiegata presso la corte di  Sayf al-Dawlah, uno dei potenti governanti Hamdanid nella Siria settentrionale che proteggeva la frontiera con i bizantini impero nel X secolo d.C.

Fonte: https://www.britishmuseum.org/collection/object/W_1855-0709-1
Il nome di un altro costruttore compare sul retro di un astrolabio. Questo è identificato come Abd al-Karim al-Misri, che era originario dell'Egitto. Questo astrolabio raffigura costellazioni ereditate dalla cultura ellenistica. Tuttavia, gli astronomi islamici chiamavano molte stelle con il loro nome individuale seppur utilizzando i nomi delle costellazioni greche.

 Lo strumento del costruttore Abd al-Karim al-Misri è riportato in foto.

 Per un maggiore approfondimento riguardo le incisioni presenti su questo astrolabio, consultare il seguente sito.



In questo sito è possibile trovare una lista di costruttori di secoli diversi con annessa descrizione e foto del loro astrolabio.


Fonti:

 https://www.1001inventions.com/feature/astrolabes/#004

Dal  libro 1001 Invenzioni:  The Enduring Legacy of Muslim Civilization

#10 - I libri

Bibliografia 

A. da Schio, Di due astrolabi in caratteri cufici occidentali trovati in Valdagno (Veneto), Venezia 1880; 

A.Da Schio, Di un astrolabio settentrionale, Coelum 12/96;

 J. Frank, Zur Geschichte des Astrolabs, Erlangen 1920; C.A. Nallino, s.v. Astrolabio, in EI, V, 1930, pp. 96-97;

 R.T. Gunther, The Astrolabes of the World, 2 voll., Oxford 1932;

 W. Hartner, The Principle and Use of the Astrolabe, in A Survey of Persian Art, a cura di A.U. Pope, VI, London 1939, pp. 2530-2554; H. Michel, Traité de l'astrolabe, Paris 1947;

 O. Neugebauer, The Early History of the Astrolabe (Studies in Ancient Astronomy, IX), Isis 40, 1949, pp. 240-256;

 D.J. Price, An International Checklist of Astrolabes, Archives internationales d'histoires des sciences 8, 1955, pp. 243-263, 363-381; 

L.A. Mayer, Islamic Astrolabists and their Works, Genève 1956; 

A.I. Sabra, The Scientific Enterprise, in The World of Islam, a cura di B. Lewis, London 1976, pp. 181-200; 

A. Bausani, Appunti di astronomia e astrologia arabo-islamiche, Venezia 1977;

D.A. King, Islamic Astronomical Instruments (Variorum Reprints), London 1987.F. Noci

G.Chaucer, Atreatise on the astrolabe, 1392;

J. Evans, The history and practice of ancient astronomy, 1998;

Sotherby's, Masterpieces from the time museum, 1999;

F. Hoyle, L'astronomia, Firenze: Sansoni, 1963;

R.Rohr, Meridiane, Torino, 1988;

C.Walker, L'astronomia prima del telescopio, EDIZIONI DEDALO, 1997;

N. Severino, Il libro degli astrolabi, 1994.

#09 - Gli inventori

L'invenzione dell'astrolabio è spesso attribuita a Ipparco di Nicea, (II secolo a.C), uno dei massimi astronomi della storia. Egli conosceva il principio della proiezione stereografica che è alla base del funzionamento dello strumento. Dalla Grecia l'astrolabio si diffuse prima ad Alessandria d'Egitto dove subì delle modifiche e delle migliorie matematiche da parte del matematico Teone

Un'altra importante figura è quella di Ipazia, una matematica, astronoma e filosofa greca antica la quale progettò un astrolabio piano.  L'astrolabio progettato da Ipazia era formato da due dischi metallici forati, ruotanti uno sopra l'altro mediante un perno rimovibile: veniva utilizzato per calcolare il tempo, per definire la posizione del Sole, delle stelle e dei pianeti. Pare che mediante questo strumento Ipazia abbia addirittura risolto alcuni problemi di astronomia sferica.

Col passare del tempo l'astrolabio si diffuse in gran parte del bacino del Mediterraneo fino a raggiungere il periodo di massimo utilizzo e diffusione grazie allo sviluppo della cultura islamica. Grazie a quest'ultima vennero sviluppate diverse versioni dello strumento. Nella cultura islamica, infatti, l'astrolabio oltre alla navigazione e alla misura degli astri, venne utilizzato per la misurazione del tempo, in particolare delle ore del giorno e della notte, per tenere conto delle ore di preghiera ma soprattutto come calendario.

Si possono trovare informazioni al riguardo in questi link: 1 e 2

#08 - I materiali

 Il materiale con cui veniva realizzato l'astrolabio  è il metallo, eccezionalmente in legno. In genere poteva essere in bronzo, ottone o rame. Essendo uno strumento che ha avuto il suo massimo impiego durante il medioevo, i materiali son sempre rimasti gli stessi. Il bronzo in particolare è un metallo che è stato molto utilizzato nella storia per la realizzazione di statue, armi e armature. Per decorare e impreziosire questo strumento veniva utilizzato anche dell'argento.

#07 - Il mito

Essendo uno strumento di uso astronomico e astrologico, l'astrolabio può essere legato ai racconti mitologici che riguardano tale ambito. Considerando che le stelle sono associate da tempi remoti alle costellazioni, si possono prendere in esame gli svariati miti che sono legati ad esse. Le stelle, infatti, hanno da sempre rappresentato per l'uomo qualcosa di affascinante e misterioso, legate a miti e leggende che riguardavano la creazione della vita, la creazione dell'uomo e soprattutto la nascita legata agli dei. Da un punto di vista mitico l'astrolabio può essere concepito come uno strumento che permette di avvicinarsi alle stelle, e come queste attraverso le costellazioni possano condurre il cammino di chi le segue. I miti e le leggende cercavano di dare una spiegazione a fenomeni astronomici e naturali, come se si volesse dominarne la causa e l'effetto. Il mito non era legato univocamente allo studio del cielo, ma erano il riflesso dell'approccio che l'uomo aveva con il mondo esterno e i suoi pericoli. Venivano rappresentati in cielo eroi e dei che accompagnavano l'uomo nella propria vita.

La stella Polare è sicuramente il punto di riferimento più importante del cielo notturno. Ad essa sono legati tantissimi miti di tante culture di periodi differenti. È doveroso citarne alcuni: 
  Gli antichi fenici usavano la Stella Polare per orientarsi su mare e chiamavano questa costellazione "la coda del cane".

Costellazioni dell'Orsa Maggiore e
 Orsa Minore.
Fonte: https://www.alamy.it/grafico-astronomiche-delle-costellazioni-di-orsa-maggiore-e-orsa-minore-incisione-su-rame-di-milton-dopo-un-disegno-da-l-hebert-da-abramo-rees-dell-enciclopedia-o-dizionario-universale-delle-arti-scienze-e-letteratura-longman-hurst-rees-orme-e-marrone-londra-1820-image210529667.html
I pellerossa tramandano un mito secondo cui un gruppo di guerrieri smarritisi nella foresta avrebbero visto una fanciulla che indicò loro la stella Polare per aiutarli a ritrovare l'accampamento. Come ricompensa essi la posero in cielo dove sarebbe stata sempre vista come la guida verso il polo ed il nord vero.

Meno felice la mitologia araba, che vide nel Piccolo Carro una piccola bara, nella Polare un assassino condannato all'immobilità per i suoi delitti e nel Gran Carro una grande bara che ospita il cadavere di un nobile guerriero trucidato dall'assassino. Per punizione sarebbe dovuto rimanere per sempre da solo, immobile nel punto più alto dei freddi ed ostili cieli settentrionali, continuamente schernito dalle sue compagne che gli girano sempre intorno e si mantengono a distanza.

I cinesi vedevano nelle sue stelle la dea Tou Mu, che aveva poteri soprannaturali e salvaguardava i marinai dai naufragi: alla sua morte fu trasportata in cielo (con il marito ed il figlio) dove ora dimora.

Furono i Vichinghi a vedere per primi in queste stelle un Piccolo Carro, la semplice figura che oggi è nota a tutti.

Gli antichi egizi immaginarono, invece, uno sciacallo

I mongoli chiamarono l'Orsa Minore la "costellazione della calamita", avendo già scoperto che in quella direzione si orientava l'ago della bussola.

Rappresentazione artistica delle dodici fatiche di Ercole
nelle costellazioni.
Fonte:https://www.sentieroastrologico.it/wp-content/uploads/2015/12/10489978_1500006610236441_1288533702461760827_n.jpg
Riguardo i miti sulle costellazioni invece, per citarne uno tra quelli più conosciuti, si prenda ad esempio il mito delle dodici fatiche di Ercole. Le fatiche non sono altro che delle imprese che nessun uomo avrebbe potuto compiere. Molte di queste sono ricordate in cielo: il Leone, il Cancro, il Sagittario e il Toro. 


Costellazione di Orione,
rappresentazione artistica.
  Fonte: https://www.alamy.it/diagramma-astronomico-della-costellazione-di-orione-incisione-su-rame-di-milton-dopo-un-disegno-da-l-hebert-da-abramo-rees-dell-enciclopedia-o-dizionario-universale-delle-arti-scienze-e-letteratura-longman-hurst-rees-orme-e-marrone-londra-1820-image210536735.html
Un altro mito abbastanza famoso, legato alle costellazioni è il mito di Orione, abile cacciatore figlio di Poseidone dio del mare. A lui è legata la costellazione dello Scorpione in quanto dovette affrontarne uno di dimensioni gigantesche. 

Questi sono solo due dei miti che riguardano le stelle e le costellazioni. Le culture che hanno creato narrazioni, miti e leggende su queste, sono molteplici. Considerando la cultura greca si possono trovare le costellazioni identificate dallo stesso gruppo di stelle della cultura egizia. Per fare un esempio si considerai la costellazione della Vergine, rappresentata dallo stesso gruppo di stelle  e in entrambe le culture identifica una dea (Iside per gli egizi e Demetra per i greci) che simboleggia il ciclo vita-morte-vita. 

Costellazione della Vergine
Fonte: https://www.astrologiarchetipica.it/sites/default/files/156310-425x258-virgo-constellation.jpg

Rappresentazione artistica
della costellazione della vergine.
Fonte:https://www.astrologiarchetipica.it/sites/default/files/virgo-constellation-color.jpg

Se si volesse approfondire il tema mito per ogni costellazione è possibile farlo in questo sito, dove è presente il riferimento mitologico e astrologico per ogni costellazione.













#06 - Il simbolo

 L'utilizzo del simbolo dell'astrolabio in vari contesti

L'astrolabio è uno strumento che simbolicamente rappresenta una guida, un modo per trovare sempre la strada giusta verso la propria destinazione. Questo concetto, tuttavia, non rispecchia l'uso che se ne fa del simbolo. Uno dei casi che rispecchia questo aspetto appartiene allo Spazio consulenze “Astrolabio” che è un servizio di una cooperativa chiama ta Koiné che si occupa fornire consulenze in ambito psicologico, pedagogico, educativo – riabilitativo e della mediazione familiare. 

Dal sito: "L’idea di chiamare questo nuovo spazio “Astrolabio” nasce dalla consapevolezza che è importante accompagnare le persone in situazione di difficoltà. Come l’astrolabio aiutava i naviganti ad orientarsi in mare, così i nostri specialisti affiancano donne, uomini, bambini e ragazzi che attraversano una fase critica della loro vita, provando a trovare insieme strategie e percorsi per affrontare e superare le difficoltà."

 Fonte immagine: https://www.koinecoopsociale.it/wp-content/uploads/2017/04/astrolabio.jpg




Astrolabe, A New Collection of Voyages, Discoveries and Travels: Containing Whatever is Worthy of Notice in Europe, Asia, Africa, and America, 1767, From The Library at The Mariners’ Museum, G160.K75 rare.

Fonte:  https://www.pinterest.co.uk/pin/217017275764880340/?nic_v2=1a5URKv2S

Simbolo utilizzato in una carta da gioco di Magic


Fonte: https://magicthegathering.fandom.com/it/wiki/Astrolabio_(Astrolabe)

#05 - Il principio fisico

È la geometria a determinare il funzionamento di un astrolabio. Infatti ciò che governa il suo funzionamento è la proiezione stereografica. Cos'è una proiezione stereografica? La proiezione stereografica è il metodo di rappresentazione grafica di un solido sopra un piano, e nel caso dell'astrolabio il solido è una sfera. Questa rappresentazione avviene con la proiezione dei punti sulla superficie della sfera da un punto N (indicato solitamente come polo Nord) su un piano, solitamente il piano equatoriale. 

La proiezione stereografica da un punto di vista matematico:

Fonte immagine: Wikipedia

La sfera unitaria nello spazio tridimensionale R3 è l'insieme dei punti (x,y,z) tali che x2 + y2 + z2 = 1. Sia N=(0,0,1) il "polo nord", e sia M il resto della sfera. Il piano z=0 passa per l centro della sfera; l' "equatore" è l'intersezione della sfera con questo piano. Per ogni punto P su M, esiste un'unica retta passante per N e P, e questa retta interseca il piano z=0 in un unico punto P1 . Si dice proiezione stereografica di P questo punto P1 nel piano. 

Esprimendo la proiezione stereografica in formule esplicite, le coordinate cartesiane (x,y,z) sulla sfera e (X,Y) sul piano, la proiezione e la sua inversa sono date dalle seguenti formule:




domenica 18 ottobre 2020

#04 - La scienza

 

  L'ambito scientifico a cui appartiene l'astrolabio è l'astronomia. Esso infatti veniva utilizzato per localizzare o calcolare la posizione di corpi celesti come il Sole, la Luna, i pianeti e le stelle. È uno strumento che permette di determinare anche l'ora locale conoscendone la latitudine, o viceversa. Per molti secoli è stato anche il principale strumento di navigazione. 

    L'astronomia è la scienza che si occupa dell'osservazione e della spiegazione degli eventi celesti. In particolare l'astronomia studia le origini e l'evoluzione, nonché le proprietà fisiche, chimiche e temporali degli oggetti che formano l'universo e che possono essere osservate dalla sfera celeste. L'astronomia è tra le più antiche scienze, infatti molte civiltà arcaiche hanno studiato gli eventi astronomici, basti pensare agli egizi, ai greci, babilonesi, indiani, cinesi fino ai maya e agli incas. Questi studi erano orientati verso lo studio delle posizioni degli astri (astrometria), la periodicità degli eventi e la cosmologia. Tutti gli eventi astronomici in antichità erano attribuiti ad aspetti religiosi, oggi l'astronomia moderna è sinonimo di astrofisica. 
   
L' ASTRONOMIA NELLE POPOLAZIONI ANTICHE 

    Si può dire che tra le civiltà più antiche che iniziarono a occuparsi di astronomia, sicuramente i Babilonesi furono tra i primi (2700 a.C.). Questo popolo dimostrò di possedere eccezionali competenze astronomiche, le quali competenze influenzarono successivamente gli egizi e i popoli indiani. Lo studio degli astri aveva sia lo scopo di creare un calendario a cui fare riferimento ma anche un significato astrologico. I movimenti e le posizioni degli astri e i vari fenomeni come ad esempio le eclissi venivano interpretati con differenti significati.

Gli egizi ad esempio offrono un particolare riscontro nella costruzione delle piramidi e altri monumenti allineati secondo la posizione delle stelle, e il loro punto di forza è il calendario.

I cinesi osservarono il passaggio di comete o l'esplosione di una supernova. Crearono anche un calendario ma non con la stessa precisione degli altri popoli elencati sopra.

L'astronomia greca invece, fu quella che iniziò una piccola rivoluzione dal  punto di vista dell'osservazione in quanto iniziarono a cercare di dare una misura alle distanze e alla grandezza degli astri e teorizza una possibile meccanica dei moti dei corpi celesti. Venne introdotta inoltre una visione non geocentrica dell'universo grazie a Filolao (470 a.C. - 390 a.C.) della scuola Pitagorica. Intorno al II secolo a.C Ipparco di Nicea, un astronomo greco, invento l'astrolabio.


Rilievo della tavoletta di Shamash, da Wikipedia





Fonti:

#03 - Un glossario

 Un astrolabio è costituito da un insieme di differenti parti:

    La "madre", o dal latino, "mater" (o "umm" in arabo) è un cerchio graduato, simile ad un goniometro, suddivisa in 24 settori, che corrispondono alle ore, e una scala graduata che va da 0° a 360°. Generalmente in ottone, la madre è scavata al centro per poter posizionare altri due dischi chiamati timpano (o clima) e rete.

Struttura di un astrolabio. Fonte: L'Astrolabio di J. D. North - Le Scienze


  Il timpano o clima è un sottile disco alloggiato all'interno della madre su cui è incisa la proiezione di punti della sfera celeste a una determinata latitudine. La lamina si cambia a seconda del luogo di osservazione e quindi alla latitudine più vicina.
L'Alidada, è un "braccio" rotante fissato al centro.

Fonte: Le parti di un astrolabio

    La rete (ankabut in arabo) si trova sopra il timpano. Questo è un disco traforato che rappresenta la sfera celeste delle stelle fisse e l'eclittica considerati da una prospettiva cosmologica geocentrica, ovvero considerando la Terra immobile al centro dell'universo con il sole che ruota attorno ad essa. Quando la rete ruota sulla madre viene simulata la rotazione del Sole e delle stelle.

Esempio di rete di un astrolabio. Fonte: Le parti di un astrolabio


   Il rovescio dell'astrolabio riporta numerose scale, tabelle e disegni che servono d'aiuto ai calcoli e all'utilizzo dello strumento. Vengono riportate una o più scale calendariali in cui viene mostrata la posizione del Sole in cielo durante l'anno e messo in relazione con i valori di longitudini celesti. La scala calendariale è eccentrica rispetto al bordo esterno della madre dove c'è la scala delle longitudini, questo perché la Terra si muove con velocità diverse intorno al Sole in base ai periodi dell'anno.

Il retro di un astrolabio. Alidada e scala calanderiale. Fonte: Le parti di un astrolabio



Fonti:

https://articolidiastronomia.com/2013/11/05/parti-di-un-astrolabio/

https://it.wikipedia.org/wiki/Astrolabio#Parti_di_un_astrolabio

domenica 11 ottobre 2020

#02 - L'immagine


Allegoria della navigazione con astrolabio, di Paolo Veronese 1565. Tolomeo tiene in braccio un astrolabio planisferico. Questo dipinto è associato ad un'altra allegoria della navigazione con la croce del bastone (uno strumento per misurare gli angoli).
Fonte: https://www.shadowspro.com/en/astrolabes-in-arts.html





“Disegno, di Matthew Paris, dal Liber Experimentarius di Bernardus Silvestris. Euclide tiene in mano una sphaera e guarda attraverso una dioptra. Accanto a lui siede Hermann di Carinzia, traduttore medievale di opere arabe sull'astronomia, con in mano un astrolabio. Datato XIII secolo "
Fonte: https://www.akg-images.co.uk/archive/-2UMEBMYWI7157.html





 Raffigurazione e descrizione di un astrolabio secondo al-Biruni, XVIII secolo.





 Raffigurazione e descrizione di un astrolabio secondo al-Biruni, XVIII secolo.




 
Astrolabi arabi del IX e X secolo con iscrizioni armene
          [ History of Armenian Astronomy B.E. Thoumanian, Yerevan, 1964]




Estratto del XIII secolo da Psautier de Saint Louis et de Blanche de Castille , Bibliothèque Nationale de France.
Fonte: https://www.shadowspro.com/en/astrolabes-in-arts.html




Rappresentazione del matematico e orologiaio Richard de Wallingford 1292-1336. Abate di Saint Albans, dove si possono vedere un astrolabio e un quadrante. È noto per la progettazione di orologi astronomici. Estratto dal libro History of abots of St Albans , British Library.
Fonte: https://www.shadowspro.com/en/astrolabes-in-arts.html



San Girolamo nel suo studio di Jan van Eyck 1435. Sul muro dietro di lui si vede il retro di un astrolabio. È visibile l'alidada e si può identificare il quadrato delle ombre.
Fonte: https://www.shadowspro.com/en/astrolabes-in-arts.html



Horologium Sapientiae 15 ° secolo. Miniatura del 1450 tratta da una copia dell '"Horologium Sapientiae" scritta intorno al 1330 da Constance Henrich Seuse, Bibliothèque Royale Albert 1er, Bruxelles.



L'astronomo di Jan Vermeer, 1668. Mostra un astronomo che alza il braccio su una sfera celeste. Di fronte a lui, il libro di Adriaan Metius su Astronomia e Geometria, aperto all'inizio del Libro III che tratta degli astrolabi. Adagiato sugli abiti davanti alla sfera, è parzialmente visibile un grande astrolabio planisferico.

#01 - Il nome


L'astrolabio è uno strumento che veniva utilizzato nel passato per determinare l'altezza del Sole o di qualsiasi astro sull'orizzonte. Questo strumento era impiegato anche per la risoluzione di problemi di astronomia, di navigazione e la determinazione delle ore del giorno e della notte.
  La traduzione del nome, in inglese è "astrolabe"; in arabo "الإسطرلاب " (al'iistirlab); in cinese "" (Xīng pán - letterlamente "Xing" stella, "pàn" piatto).
 
L'invenzione è attribuita a Ipparco di Nicea (nel II secolo a.C.). Il nome "Astrolabio" infatti deriva dal termine greco bizantino "ἀστρολάβιον" (trad. astrolabon) che è l'unione di "astron" (astro) e "lambano" (prendere), il cui significato letterale è "prendo gli astri".

Altre traduzioni in altre lingue possono essere trovate a fine della seguente pagina web: Traduzione nomi dell'astrolabio